I confini e l'acqua argento
Argento Vivo, Acqua Argento, Argento Liquido: il Mercurio (Hg - Hydrargyrum), con le sue proprietà alchemiche, ci aiuta a comprendere l'importanza dei confini.
Mi rendo sempre più conto di quanto sia importante imparare a mettere paletti nella vita: settare dei sani confini che aiutano a proteggere i nostri spazi vitali.
Non è sempre semplice però farlo perché spesso sono le persone più vicine a noi che tendono a invaderli. In molti casi lo fanno senza rendersene conto: non si pongono il problema del "forse sto disturbando", restando fermi nella convinzione che nel caso in cui il loro comportamento fosse eccessivo noi glielo diremmo.
Di tanto in tanto, però, finisce per innestarsi un loop quando pensiamo che se noi glielo facciamo notare, loro ne risentono, se la prendono o iniziano a mettere in atto comportamenti vittimistici che non siamo in grado di gestire.
In passato la pensavo anch’io così e devo dire che è finita sempre male. E tu?
In situazioni come queste quindi, talvolta per quieto vivere o semplicemente per mancanza di energie, può capitare di scegliere di stare zitti e di continuare a subire invasioni.
Ci sono 2 aspetti sui quali riflettere quando ci troviamo invischiati in questo tipo loop:
perché preferiamo resistere piuttosto che affrontare la situazione?
da quali tipo di persone tendiamo a farci "invadere" più facilmente?
Come vedi in ogni caso partiamo da noi perché non è tanto importante chi ci invade o perché lo faccia. La parte fondamentale è capire perché glielo lasciamo fare: prendere consapevolezza di noi stessi e riflettere su quali comportamenti possiamo mettere in atto per non subire invasioni future.
Ricorda: non possiamo cambiare il prossimo; possiamo solo cambiare il modo in cui reagiamo al comportamento altrui.
Tipi di confine
Quando rifletto su cosa sia un confine mi vengono in mente due immagini distinte: uno spazio che separa e uno in cui ci si incontra.
Non c’è un tipo di confine più giusto dell’altro: dipende dalla situazione che stiamo vivendo. Dentro di noi infatti abbiamo sia la capacità di costruire ponti (quando lo riteniamo opportuno), sia quella di alzare muri (quando lo riteniamo necessario).
Nell’esempio qui sopra il mare e la foresta si incontrano dando vita a uno spazio che è un po’ la sintesi di entrambi: un lembo di costa. Sia il mare, sia la foresta mantengono la loro individualità ma nell'incontro si fondono in qualcosa di diverso da entrambi.
Quest'altro confine, invece, è più respingente. Si resta nell'individualità: tu inizi e finisci qui; io inizio e finisco qui. Non c'è un "Noi" ma una serie di separazioni nette e ben distinte.
E qui arriva il bello perché noi esseri umani siamo fantastici.
Ogni giorno tutti noi usiamo entrambi i tipi di confine con le persone che condividono la nostra vita: mariti, mogli, genitori, figli, fratelli, sorelle, parenti, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro, conoscenti, sconosciuti. Persino con gli animali domestici. Non solo scegliamo che tipo di confine settare in base alla “macro-categoria" ma anche all’interno delle singole relazioni decidiamo di volta in volta cosa condividere e cosa invece no.
Tra l’altro, come ti sarai reso o resa conto, raramente dove c'è un "Noi", ovvero dove c’è un incontro, c'è anche lo stesso identico trasporto, la stessa identica condivisione o la stessa identica emozione. Quello che si crea è diverso di volta in volta e sei tu a scegliere cosa e quanto di te mettere in gioco in quella relazione.
Quando non ti sembra opportuno condividere qualcosa allora lì è necessario che si costruisca un muro.
Come si fa? Principalmente, imparando a dire di no.
L'acqua argento: il mercurio alchemico che “solve et coagula”
Come accaduto con il Fuoco alchemico, protagonista di un precedente post, anche in questo caso l'Alchimia ci viene in soccorso con un altro affascinante simbolo: il Mercurio, non il pianeta ma il metallo.
Se vuoi, puoi approfondire in questa guida il simbolismo dei metalli e dei pianeti in alchimia.
Quello riferito al Mercurio è un simbolismo molto complesso perché a seconda del contesto ha svariati significati. Nella sua accezione più pura però ha una duplice e opposta proprietà: solve et coagula; dissolve e tiene insieme.
Questa duplicità ci insegna molto su come possiamo gestire i nostri confini. A volte, è necessario "lasciare andare" situazioni che ci pesano o ci invadono (solve), mentre altre volte è utile "tenere insieme" ciò che ci fa bene e rafforzare i legami che ci nutrono (coagula).
Come esseri umani, siamo dotati di entrambe queste capacità: possiamo scegliere quando aprirci e quando chiudere, proteggendo il nostro spazio e la nostra energia. Questo è ciò che ci permette di definire confini sani e vitali, giorno dopo giorno.
Cosa ne pensi?
Ci rileggiamo presto,
Valentina
La capacità di saper dire "no", di porre dei confini dichiarati, è una delle abilità più difficili da acquisire, sia per chi dice quel "no" che per chi lo riceve; perché culturalmente cresciamo nel principio dell'ubbidienza dove, chi riceve tale principio, non deve mai mettere in discussione ciò che gli viene detto o chiesto da chi ha "titolo" maggiore e altresì, per chi impartisce, non è semplice accettare che l'altro possa mettere in discussione tale principio stesso. E non è solo un problema astratto...
Non a caso, anche nel mondo concreto, la definizione dei confini è sempre stata una delle prime cause di guerre tra i popoli.