Nella scorsa newsletter ti ho accennato i loop. Avevo intenzione di approfondire questo aspetto successivamente ma un fatto recente accaduto sul lavoro mi ha convinta a parlarne prima.
Cosa sono i loop? Si hanno tanti modi per chiamarli in realtà. Chiamo così gli schemi che applichiamo più o meno consapevolmente e che finiscono sempre per dirottare le nostre vite.
Siamo in un loop, per esempio, quando in presenza di determinate situazioni adottiamo un comportamento sempre uguale pur sapendo che non porta nulla di positivo.
La caratteristica dei loop è che ci impediscono di migliorare noi stessi: ci lasciano nella nostra zona di comfort e non ci danno la possibilità di esplorare risposte nuove e coraggiose agli stimoli che gestiamo in modo poco efficace.
Partiamo dall'assunto, infatti, che se vogliamo una soluzione diversa a un certo evolvere di eventi dobbiamo necessariamente rispondere in modo diverso a quegli eventi.
Altra caratteristica dei loop, la più diabolica a mio parere, sta nel fatto che è davvero complicato rendersi conto di trovarsi all'interno di un loop. Ciò che vediamo è soltanto che stiamo male.
Stiamo male, per esempio, perché non riusciamo ad avere relazioni stabili e durature.
Stiamo male perché non riusciamo a tenerci stretto un lavoro anche quando quello che facciamo ci piace e siamo ben pagati.
Stiamo male perché non riusciamo a venire fuori da situazioni dalle quali vorremmo scappare.
Un loop recente al quale purtroppo ho avuto modo di assistere, per esempio, riguarda una persona che vorrebbe lasciare il suo lavoro perché non gli consente di esprimere pienamente il suo potenziale. È una situazione normalissima questa: non sempre il nostro lavoro ci permette di esprimere al meglio noi stessi e quando questo ci crea disagio è altrettanto normale rimboccarsi le maniche e cercare qualcosa di diverso e più adatto alla nostra crescita.
Questa persona però non vuole rinunciare ai benefit che quel lavoro -che ormai odia- gli fornisce e allora mette in atto, più o meno consapevolmente, tutta una serie di comportamenti che riducono la sua produttività, nel tentativo di farsi licenziare così da potersi dare una giustificazione: “Sono stati loro, non io”.
Siamo davvero ingarbugliati. Questo è.
Non è mai facile.
Per questo è importante prendere consapevolezza dei nostri loop. Se riusciamo a vedere lo schema che applichiamo, abbiamo la possibilità di prendere in mano la situazione e dare una sterzata prima di finire di nuovo nel precipizio.
Almeno dobbiamo provarci. Altrimenti si finisce per restare in un perenne senso di ingiustizia e insoddisfazione.
Non possiamo stare ad aspettare che qualcosa di bello ci accada; che la felicità venga a bussare alla nostra porta. Dobbiamo essere noi a scegliere di aprire quella porta e andare a cercare la felicità che tanto desideriamo. E se non la troviamo, iniziamo a costruirla mettendola su mattone dopo mattone.
Lo so, non è facile. È una sfida.
Una sfida che si affronta a piccoli passi ampliando un po’ alla volta la nostra zona di comfort.
C’è un prezzo da pagare, però: rinunciare alle parti di noi stessi che ci portano nella direzione opposta.
La Nigredo, l'Opera al Nero
Nella tradizione ermetico-alchemica il processo di trasformazione del Piombo in Oro è composto da diverse fasi. La prima di esse è appunto la Nigredo o Opera al Nero. Uno dei simboli di questa fase è proprio un Sole Nero, da cui prende il nome questa newsletter.

In cosa consiste?
La Nigredo simboleggia il processo in cui la materia viene disgregata per tornare al suo stato primordiale, al caos originario da cui ha avuto inizio tutta la creazione. Solo attraverso la distruzione degli elementi è possibile ricostruirli successivamente in una forma più elevata e armoniosa.
Corrisponde, quindi, alla fase di putrefazione del Piombo: si individua e lascia morire la parte vile del metallo per poter andare al nocciolo, lavorarci su e proseguire poi con le fasi successive.
Come possiamo applicare questo processo così metaforico a noi stessi? Andando consapevolmente a riflettere su tutti quegli aspetti del nostro essere che ci portano alla deriva e prendendocene la responsabilità.
Sto male perché non riesco ad avere una relazione lunga e stabile.
Ok, qual è il trigger che ogni volta mi fa decidere di scappare?Sto male perché non riesco a tenermi un lavoro anche se mi piace ed è ben pagato.
Ok, qual è la situazione che ogni volta che si presenta mi blocca e mi manda alla deriva?Sto male perché non riesco a venir fuori da una situazione che mi fa soffrire.
Ok, cos'è che quella situazione mi dà che mi fa stare bene? Posso trovarla anche altrove se vado al nocciolo e scopro di cosa si tratta.
È in questo modo che si spezzano le catene.
Come ti sarai reso conto o resa conto, questa newsletter non ha ancora un pattern stabile. In ogni e-mail cambia qualcosa. Questo perché sto ancora cercando di capire come posso renderla utile al massimo per chi la legge.
In questa puntata ho pensato di metterti a disposizione due file che spero possano aiutarti a riconoscere e affrontare i loop:
un template per impostare su carta o PC un Diario della Consapevolezza;
una checklist di alcuni dei principali trigger che possono innescare dei loop.
Puoi scaricarli gratuitamente: sono il mio piccolo regalo per te.
Prendi una mezz'ora quindi per dedicarti completamente a te stesso o te stessa. Siediti alla tua scrivania preferita con una tazza di caffè o tè caldo se ti fa piacere e inizia a riflettere su quello che ti accade che ti fa stare male e su cosa accomuna le situazioni che ti fanno soffrire.
Non riesci ad avere un partner stabile? Rivivi le storie passate e cerca di ricordare in quali occasioni sei stato o stata male. C'è sempre un trigger: una sensazione che hai provato, un determinato comportamento del partner o un certo pattern.
Quando lo individui segnalo sul foglio: quella è la miccia che innesca il tuo loop.
Ora rifletti sullo schema che adotti per affrontare la situazione stressante: come si manifesta il loop?
Ti chiudi in te stesso o te stessa?
Hai voglia di scappare?
Vai in scontro?
Ecco: una volta individuato il trigger, il comportamento e il loop nella sua interezza resta solo una cosa da fare; un piccolo atto di coraggio: accettare la sfida di provare ad adottare un comportamento diverso la prossima volta.
Buona fortuna!
Finché fai sempre le stesse cose, otterrai sempre gli stessi risultati, diceva uno bravo! :)